Lettera dalla Comunità dei Fiumi ai candidati per le elezioni politiche 2018

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Una Strategia Nazionale dei Contratti di fiume (CdF): la Proposta del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume

Alle Candidate ed ai Candidati alle prossime politiche e regionali 2018 chiediamo di sostenere la Proposta del tavolo Nazionale dei Contratti di fiume per giungere ad una Strategia Nazionale dei Contratti di fiume.
Ai CdF è ormai riconosciuto un ruolo rilevante nell’attuazione e miglioramento delle politiche di governo del territorio. In un Contratto di fiume la simultanea partecipazione di Enti che si occupano della gestione dei territori d’acqua e del governo dei corpi idrici in particolare fiumi, assieme alla raccolta delle esigenze delle comunità locali, consente di affrontare una molteplicità di aspetti (idraulica, agricoltura, urbanistica, economia, ecc…) superando più facilmente le incongruenze e i conflitti riducendo tempi ed ottimizzando le risorse disponibili.
Con il lavoro decennale del Tavolo Nazionale, 11 incontri nazionali, centinaia a scala locale e 5 edizioni del Premio CdF rivolto alle buone pratiche e al mondo dell’accademia e della ricerca, abbiamo contribuito a sviluppi importanti per cambiare la cultura dell’acqua portando i Contratti di Fiume in tutte le Regioni italiane.
Ci riferiamo in particolare: alla Carta Nazionale dei Contratti di fiume lanciata nel 2010 ed alla quale ad oggi hanno ufficialmente aderito 15 Regioni Italiane;

  • all’introduzione nella legislazione italiana dei Contratti di fiume con un emendamento all’Art. 68‐bis al Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Testo Unico Ambientale);
  • alla stesura dei Requisiti di qualità dei CdF (Tavolo Nazionale CdF con Ministero dell’Ambiente ed ISPRA);
  • al riconoscimento dei Contratti di Fiume nelle linee guida di #italiasicura (scheda10);
  • all’inserimento nel Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (2017);
  • alla diffusione internazionale dell’Approccio Italiano ai Contratti di Fiume, (rapporto UNESCO 2015, Action Group 422 ” Smart River Network” di EIP WATER);
  • al riconoscimento nella Dichiarazione della Presidenza del Summit Internazionale “Acqua e Clima” dell’ Ottobre 2017, dei Contratti di fiume come piattaforme di dialogo indispensabili per garantire l’effettiva partecipazione della società civile e delle parti interessate ai processi decisionali inerenti la gestione dei territori fluviali;
  • all’impegno al Governo ad intraprendere una serie di iniziative volte a favorire l’applicazione dei Contratti di Fiume in Italia ed in particolare prevede l’Istituzione di una struttura nazionale di coordinamento “..attraverso la creazione di un Osservatorio nazionale dei contratti di fiume che operi in stretta relazione alle regioni e alle autorità di distretto..”assunto con la risoluzione numero 8‐00271 sull’attuazione dei contratti di fiume , approvata il 15 novembre 2017 dalla VIII Commissione della Camera dei Deputati;
  • alla nascita dell’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume (ON‐CdF).

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), riconoscendo l’importanza dei CdF nell’innovazione della governance locale dei territori d’acqua, ha recentemente istituito l’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume (ON‐CdF) che prevede il coinvolgimento di Regioni e Autorità di bacino Distrettuali e la collaborazione anche del Tavolo Nazionale dei CdF.

Possiamo oggi affermare che alla luce del raggiungimento di questi obiettivi si è conseguita una diffusione capillare dei CdF in oltre 4000 comunità locali con circa 276 processi già attivati. Una crescita continua, che ci spinge a concentrarci sull’efficacia dei risultati ed a dimostrare sempre più la forza del cambiamento di cui i CdF possono essere protagonisti.
Con il Programma d’azione di un CdF si condivide un approccio multidisciplinare e multi scalare, una sinergia e sussidiarietà reale tra le diverse strategie settoriali e le risorse finanziarie disponibili. I programmi d’azione dei CdF attualmente in essere, riescono ad integrare dotazioni finanziarie (fondi nazionali, regionali e privati) comprese tra gli 8 e i 20 mil. di euro. Rispetto a quelli francesi e Belgi i Contratti di fiume Italiani si spingono ben oltre l’efficientamento delle politiche, poiché perseguono anche il coinvolgimento diffuso dei privati con una collaborazione attiva nella realizzazione degli interventi, le utilizzando le forme di defiscalizzazione disponibili e patti di gestione dei beni comuni (baratto amministrativo) con le comunità locali e le associazioni.
L’istanza principale che le comunità dei Contratti di fiume attraverso il Tavolo Nazionale, intendono sottoporre alle parti politiche in vista della tornata elettorale di inizio marzo 2018 ed in prospettiva della prossima legislatura è quella di una Strategia Nazionale dei Contratti di fiume.
Con la Strategia Nazionale possiamo cambiare l’approccio ai territori a partire dalla revisione della gestione finanziaria attualmente orientata a garantire la gestione delle emergenze attraverso un nuovo approccio. E’ necessario ristrutturare e innovare il sistema tenendo conto delle dinamiche e relazioni interne ai territori al fine di renderli in grado di essere reattivi e proattivi attraverso la prevenzione e la manutenzione. Con la Strategia si possono liberare forze inespresse di questo Paese rafforzando il confronto pubblico anche su temi complessi come quelli connessi alla gestione delle acque. Si potranno migliorare le modalità di decisione e di lavoro delle istituzioni portandole più vicine a dove queste decisioni avranno il loro effetto. Lo stesso coraggio dimostrato verso le Aree Interne, ci vuole oggi per sostenere i Contratti di fiume, visto che i problemi che riguardano la qualità delle acque, la sicurezza idrogeologica, la desertificazione e la scarsità delle risorse idriche sono altrettanto gravi ed urgenti da meritare una Strategia Nazionale che mobiliti assieme il Governo, i Distretti Idrografici, le regioni e le comunità locali. Con la Strategia, che dovrà essere in relazione e in coordinamento con le altre già esistenti (a partire da quella sui Cambiamenti Climatici), non intendiamo proporre un ulteriore livello di concentrazione delle decisioni ma uno strumento per la messa a sistema delle competenze, conoscenze e risorse disponibili, che possono a più livelli contribuire ad una migliore gestione delle risorse idriche e del rischio.
Il Tavolo Nazionale dei Contratti di fiume che ha tenuto a Roma nel luglio del 2017 la sua Assemblea generale e nel febbraio del 2018 presso la Camera dei deputati ‐ Aula dei gruppi parlamentari e presso il Ministero dell’Ambiente ‐ Sala Auditorium, il suo XI incontro nazionale, intende farsi portavoce delle proposte ritenute prioritarie per le Regioni e le migliaia di comunità locali che stanno portando avanti processi di Contratti di fiume.
Chiediamo ai gruppi politici ed ai candidati al Senato ed al Parlamento, che nella prossima Legislatura si abbia la determinazione di mettere i Contratti di fiume al centro di una Strategia Nazionale per la messa in sicurezza del territorio, la difesa attiva dei fiumi, dei laghi, delle coste, ed una tutela condivisa ed efficace delle risorse idriche.

A nome del Tavolo Nazionale dei Contratti di fiume
Massimo Bastiani
Coordinatore