La risposta a Legambiente del portavoce del Forum: dovete rispettare Requisiti e metodologia dei Contratti di Fiume

RASSEGNATEVI: NON POTETE ESSERE CONTEMPORANEAMENTE ARBITRI E GIOCATORI. RISPETTATE LA METODOLOGIA E I REQUISITI QUALITATIVI DEI CONTRATTI DI FIUME.

Egregio signor R**,

Le rispondo in qualità di partecipante al Forum regionale per i Contratti di Fiume, nonché appassionato cultore di questo fragile strumento di democrazia partecipativa denominato “Contratto di Fiume”.
Le rispondo, supponendo che le Sue osservazioni appartengano ad una persona digiuna da qualsiasi rudimento sulla metodologia dei Contratti di Fiume e priva di alcun intento malizioso.
Il Contratto di Fiume è un processo di democrazia partecipativa finalizzato al miglioramento delle componenti ambientali dei fiumi, del territorio, della biodiversità e, di conseguenza, al contrasto della crisi climatica globale.
L’articolo 68 bis del D.Lgs. 152/06 dà riconoscimento a questo processo partecipativo nell’apparato giuridico italiano e lo definisce come strumento volontario.
Nessuno obbliga associazioni (come Legambiente) o Enti locali ad attivare un Contratto di Fiume.
Tuttavia, se si intende realizzare un autentico Contratto di Fiume, è necessario ottemperare ai “Requisiti” qualitativi di base e alle metodologie codificate.
Ci sono procedure e architetture funzionali, principi di trasparenza e di accesso alle informazioni che vanno rispettati e garantiti.


Signor R**, si rassegni: Lei non può esercitare contemporaneamente il ruolo di arbitro e giocatore.
Lei e la Sua associazione siete come molti, me incluso, portatori di interesse.
I requisiti qualitativi di base sono stati codificati in un documento licenziato nel marzo 2015 da Ministero dell’Ambiente, Ispra e Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume.
Prima e dopo il 2015 le comunità dei fiumi e i territori sono stati impegnati in un fecondo dibattito, che ha impresso un’evoluzione a questo strumento di gestione condivisa del territorio, che si è affrancato da un’impostazione concertativa e ha acquisito una dignità intimamente ed inequivocabilmente partecipativa.
Se Lei ha in animo di confrontarsi tecnicamente sulle metodologie, sulle prassi facilitative dei Contratti di Fiume, Le consiglio di partecipare al prossimo Tavolo Nazionale dei Contratto di Fiume , e lì portare le Sue proposte.
Per ora, se intende partecipare ad un processo di Contratto di Fiume, si attenga alla metodologia codificata e ai requisiti qualitativi di base: per questi processi il “come fare“ è molto più importante del “cosa fare”, proprio per la portata innovativa del metodo proposto che fa del cittadino coinvolto un protagonista alla pari degli altri soggetti, anche istituzionali.


La invito a sottoscrivere la petizione lanciata su http://chng.it/BSk5HNPCYv per la riattivazione dei Contratti di fiume in Veneto, firmata anche da Luca Mercalli e da Massimo Bastiani, coordinatore del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume e a partecipare alla prossima Marcia per la Liberazione dei Fiumi.
Saluti.

Pino Sartori
Portavoce del Forum per il Contratto di Fiume Marzenego Osellino