Aspettiamo una posizione chiara sui Contratti di Fiume interrotti in Veneto

Il Contratto di Fiume è un processo di democrazia partecipativa finalizzato al miglioramento delle componenti ambientali dei fiumi e del territorio e al contrasto degli effetti della crisi climatica e ambientale. Il processo si chiude con un atto deliberativo, il Programma d’Azione. Il Contratto di Fiume costituisce un vantaggio ambientale per la comunità e i territori, soprattutto per la sicurezza idraulica, la qualità delle acque, la fruizione condivisa del territorio.

Attendiamo che il Partito Democratico del Veneto e quello locale (ad esempio il PD San Biagio di Callalta, che realizzerà un’iniziativa sulla sostenibilità ambientale il 16 Gennaio 2020) chiariscano la propria posizione sui processi dei Contratti di Fiume interrotti in Veneto:

– il Contratto di Fiume Meolo Vallio Musestre attende la sottoscrizione del Programma d’Azione dal 21 Marzo 2019 (il soggetto capofila è il Comune di Roncade, amministrazione di centrosinistra; le altre amministrazioni comunali coinvolte erano Meolo, Monastier di Treviso, Breda di Piave, San Biagio di Callalta, Carbonera, tutte di centrosinistra fino al 26 Maggio 2019; nel Comitato Istituzionale ci sono anche il Consorzio Piave, i circoli Legambiente Piavenire e Veneto Orientale, Fipsas, Oblique, Opencanoe Openmind);

– il Contratto di Fiume Melma Nerbon fu interrotto unilateralmente a Febbraio 2019 dal Comune di Silea (soggetto capofila è l’amministrazione comunale di Silea di centrosinistra; le altre amministrazioni comunali erano Breda di Piave, Carbonera, San Biagio di Callalta – tutte di centrosinistra fino al 26 Maggio 2019 – e Villorba; fanno parte del Comitato Istituzionale il Consorzio Piave, Legambiente Piavenire, Fipsas, Italia Nostra, IUAV, Società dei Territorialisti, WWF, Oblique);

– il Contratto di Fiume Marzenego (soggetto capofila è il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive: del Comitato Istituzionale fanno parte solo amministrazioni comunali da Resana fino a Venezia) non ha più attivato la fase del monitoraggio delle azioni e l’istituzione di un Comitato di Coordinamento.

A Resana si ricorda il caso notevole delle sorgenti del fiume Dese che furono imbonite: c’è un progetto (che peraltro risulta già finanziato), per il daylighting (per riportarle in superficie) sospeso da molto tempo.

È perlomeno contraddittorio (financo ipocrita) promuovere iniziative sulla sostenibilità ambientale e non portare in esecuzione un processo di democrazia partecipativa, finalizzato al miglioramento delle componenti ambientali dei fiumi e del territorio, attivato nel 2014, che ha coinvolto più di 700 persone nel processo decisionale pubblico.

Vengano riattivati i Contratti di Fiume interrotti in Veneto e portati in esecuzione i Programmi d’Azione.

Forum Veneto dei Contratti di Fiume