ASFALTATA LA STRADA BIANCA DEL BOSCO DI MESTRE: UNA SCELLERATEZZA

Si presume che il Comune di Venezia abbia proceduto, nottetempo e profittando della distrazione natalizia dei cittadini, alla asfaltatura di via Forte Cosenz, all’interno del bosco di Mestre.

Essendo stata realizzata in un ambito di ottimo pregio ambientale, si presume che l’asfaltatura di un così lungo tratto di strada in ghiaia (oltre 1,5 km) sia stata effettuata con tutti i crismi normativi, che però vorremmo verificare anche perché sia la Regione Veneto, sia il Comune di Venezia, sapevano benissimo, da tanto tempo (cfr. art. de LA NUOVA VENEZIA 27/12/2006), del valore paesaggistico, naturalistico ed ambientale di questi luoghi.

Ad esempio: essendo l’ambito caratterizzato da una condizione di pericolo idraulico, è stato generato l’Attestato di Rischio Idraulico?

È stata effettuata la Verifica di Compatibilità Idraulica ai sensi delle Norme Tecniche di Attuazione del PGRA (Piano di Gestione Rischio Alluvioni) del Distretto Idrografico Alpi Orientali?

Queste norme sono di rango giuridico superiore, nazionale: la cui violazione conferisce all’opera lo status di difformità urbanistica, edilizia, catastale non sanabile, cioè un abuso che va rimosso!

Inoltre è stata effettuata la Valutazione di Compatibilità Idraulica ai sensi dell’art. 61 del Regolamento Edilizio del Comune di Venezia?

Quale parere è stato espresso dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive?

È stata effettuata una Valutazione di Incidenza Ambientale?

Anche nell’ipotesi fossero state soddisfatte tutte queste procedure valutative dell’opera (ma abbiamo seri dubbi e vogliamo vedere la documentazione), che senso ha pregiudicare l’integrità ambientale di un ambito di elevato pregio ambientale, introducendo nuovi elementi di antropizzazione e artificializzazione? 

Si tratta di un’azione oltraggiosa, scellerata che aumenta il pericolo per i fruitori (ciclisti e podisti in primo luogo) e per la fauna.

Ad esempio: quando la strada era in ghiaia, i mezzi procedevano a 10 – 20 km/h; ora con il conglomerato bituminoso, liscio come un tavolo da biliardo, le auto sfrecciano almeno a 50 km/h.

Sono per altro evidenti gli esclusivi benefici di questo intervento: cioè non impolverare o infangare le auto dei clienti dell’attività di ristorazione che l’OCRAD (il fantomatico dopolavoro dei dipendenti regionali) ha affidato in gestione!

Inoltre, che significato ha la profanazione di un ambito a bosco, se non di aprire a nuove possibilità di speculazione edilizia o commerciale?

Chiediamo il sequestro della strada, la demolizione delle opere difformi e nel caso non fosse possibile, che venga interdetto l’uso alle auto (ai non residenti) e consentito l’accesso solo ai pedoni e alle biciclette, ai cavalli …

Gruppo per la salvaguardia dell’ambiente la Salsola – Forum per il Contratto di Fiume Marzenego – Osellino