LA CATASTROFE AMBIENTALE DELLA BONIFICA INTEGRALE FASCISTA IN ITALIA E NEL VENETO

Mai un evento catastrofico perpetrato scientemente a pregiudizio dell’ambiente continua a conservare tanto fascino e consenso a tutte le latitudini politico – culturali come la bonifica idraulica delle aree umide del Veneto.

Colmate, bonificate, cancellate per far posto ad aree coltivabili e a terreni edificabili, consumate dal cambiamento climatico, inquinate, deturpate, la storia delle zone umide, paludi e acquitrini, è per lo più la storia della loro negazione.

Un paradigma che dal 1997, ogni 2 Febbraio, il World Wetland Day cerca di spezzare.

Il 2 Febbraio 1971, per la prima volta, le aree umide sono state ufficialmente riconosciute come luoghi di vitale importanza, da proteggere. Cinquanta anni fa, in Iran, sulle sponde del Mar Caspio – ora minacciato dal cambiamento climatico – i rappresentanti di sette paesi firmavano la Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale, nota in tutta il mondo come Convenzione di Ramsar.

Nonostante l’epocale stupro ambientale perpetrato a pregiudizio delle aree umide del Veneto compia 100 anni, il mito positivista della bonifica integrale riscuote consenso in tutta la geografia culturale e politica ancora oggi.

Ma finalmente l’oscurità del dibattito culturale ambientalista, asfittico e incestuoso del Veneto, viene squarciata da una fioca fiaccola prometeica che, si confida, contribuirà a sradicare il mito della bonifica integrale fascista:

Mario Tozzi dedicherà una puntata della trasmissione di divulgazione scientifica Sapiens su Rai 3 il 18 Febbraio alla più estesa deforestazione condotta in Italia con la realizzazione delle bonifiche integrali delle aree umide durante il ventennio fascista.

Se anche la divulgazione scientifica di massa sdogana lo scempio ambientale della bonifica fascista, forse riusciremo a modificare gli equilibri dell’egemonia culturale imperniata sullo sviluppo con crescita infinita. E magari anche alcuni aedi e cantori della bonifica integrale, coma Andrea Pennacchi, avranno un moto di resipiscenza e matureranno un pensiero critico sul mito del bonum facere.

Confidiamo, inoltre, venga portato a termine lo studio di impatto ambientale ex post dell’Università di Padova, che intende valutare, con criteri attuali, gli impatti della bonifica integrale delle paludi realizzata in Italia (e in Veneto) nel periodo fascista.